Le giornate possono essere dure, ma la conclusione anche peggio di come ti aspetti.
Se sei stanco con ci fai caso, il corpo non manda segnali, e la mente si abbandona. Poi accade il contrario e succede tutte quelle volte che sei stanco oltre la misura di sopportazione, quando non ce l’hai fai più.
Un po’ come in un lungo e faticoso viaggio su un autobus super affollato: gente che si spinge, aria che manca, minuti di viaggio interminabili.
Poi, man mano, le persone scendono, l’autobus si svuota e con esso si svuota anche la mente.
Trovi un posto, ti ci siedi e aspetti.
Aspetti che quel lungo viaggio finisca. Non importa più che l’autobus si stia svuotando, non importa che ci siano posti liberi, non importa che finalmente l’aria di un finestrino ti riempia i polmoni. Non importa nulla, importa solo che il viaggio finisca.
Improvvisamente, arrivi al capolinea. Scendi dall’autobus e ti senti nuovamente libero.
Parrebbe che nulla attorno a te sia cambiato: le persone sono le stesse, l’aria è la stessa, tutto è uguale, ma sei sceso da quel autobus e tutto è diverso, nuovo, da esplorare. Sei diverso tu.
Per questo quando si è stanchi e si dice: “sono al capolinea“, bisogna approfittare del momento. Il momento di curiosare nel mondo, valutare con occhi diversi, ricominciare ad apprezzare le cose. Sono stanco, sono al capolinea, e allora meglio non perdere l’occasione.